Io sono perché noi siamo
Esploriamo nuove vie didattiche

Siamo profondamente grati all’Istituto Comprensivo “A. Lanfranchi” di Sorisole BG, al suo staff docente e alla sua Dirigente Scolastica Rita Fumagalli per l’accoglienza calorosa e professionale che abbiamo ricevuto in ciascuna delle scuole visitate, in ogni gruppo classe osservato e in ogni laboratorio a cui abbiamo partecipato insieme agli altri insegnanti.
Osserviamo una direzione scolastica molto consolidata e attenta alle nuove esigenze della popolazione scolastica, nella quale si effettuano adeguamenti pertinenti alle pratiche pedagogiche, si fornisce un contesto di accoglienza, libertà e fiducia nei confronti del personale docente impegnato nel proprio compito.
Abbiamo compreso che la scrittura collettiva come metodo si adatta alle diverse età, ai diversi contesti pedagogici, e che si basa sul dialogo socratico, sul metodo dialettico, sulla ricerca di nuove idee o concetti alla base dell’informazione, trasformando la costruzione della conoscenza in una ricerca attiva e partecipativa.
È una proposta per esplorare nuove vie, strade, per affrontare problemi reali, nella quale l’insegnante non si limita a trasmettere dottrine, ma risveglia il pensiero critico, educa a pensare.
La scrittura collettiva è la sintesi di un processo riflessivo, per la comprensione critica e globale della realtà.
Osserviamo anche la disponibilità delle risorse tecnologiche didattiche disponibili in ogni sala e a disposizione del gruppo classe.
Come metodo, riteniamo che permetta all’insegnante di allontanarsi dall’adultocentrismo, attraverso la gestione dello spazio, dei tempi e delle risorse e mediante il dialogo socratico che si genera tra i bambini. Ma ad un certo punto ci si allontana dal centro della scena e sono i bambini i protagonisti, coloro i quali dialogano tra loro per narrare il testo collettivo o per cercare la radice etimologica dei concetti che si sviluppano. Lo vediamo sia nel gruppo di Roxy (classe quarta/quinta primaria) sia nel gruppo dei più piccoli di Elena. Abbiamo anche notato che l’attività è stata effettuata disponendo i banchi in maniera specifica in base alla situazione (Fig 1, 2, e 3): i banchi sono stati distribuiti a forma di “U”.
Nelle prime due classi l’insegnante poteva girare attorno a questa disposizione, dato che lo spazio lo permetteva. Questo gli consentiva di uscire dal centro e dunque di non essere il protagonista degli sguardi degli studenti.


Ciò ha permesso agli alunni di interagire di più tra di loro, condividendo le conoscenze senza essere influenzati dallo sguardo attento dell’insegnante. Il docente è stato quindi un partecipante esterno che interveniva con domande innescanti o orientative riguardanti le informazioni esposte dagli studenti.


Durante tutto il processo, abbiamo visto che la classe era molto predisposta all’attività, essendo focalizzata e partecipando attivamente. La partecipazione verbale degli studenti delle tre classi era di:
1) 95% studenti
2) 90% studenti
3) 80% studenti


È opportuno chiarire che durante il terzo incontro gli alunni hanno partecipato in misura minore (era un corso di primo o secondo grado e l’insegnante occupava un altro posto nello spazio in quanto l’aula limitava la sua mobilità).


Questa percentuale è aumentata in modo significativo quando i fogli e i colori sono stati messi a disposizione per plasmare le idee espresse da tutti, raggiungendo il 100% di partecipazione. È dunque possibile apprezzare la potenzialità del metodo di scrittura collettiva, che può essere assimilato e plasmato con immediatezza ad altri piani della vita.
Valori sociali che favoriscono il metodo di scrittura collettiva:

a) Il rispetto dei turni di parola
b) L’ascoltarsi
e) Il prendere appunti di quanto si dice
d) Il lavoro di gruppo, collaborativo


Per noi, mettere in pratica la scrittura collettiva con bambini, giovani e con il gruppo di educatori dell’Associazione è una sfida pedagogica che affronteremo nel 2023. Sfida non
solo per l’utilizzo del metodo stesso, ma per l’investimento nelle risorse tecnologiche necessarie per l’aula (schermo o TV, wifi, computer). Inizieremo a lavorare con il gruppo plurigrado di bambini nella scuola primaria.
Per quanto riguarda la Rete Barbiana 2040 vediamo la necessità di scrivere la Missione, la Visione e gli Obiettivi della stessa, come anche sistematizzare le diverse esperienze applicando il metodo della scrittura collettiva.
Riteniamo inoltre necessario che la redazione del manifesto della rete, per esporre un programma d’azione comune, costruisca e consolidi l’identità della rete.
Per quanto riguarda la nostra piccola esperienza pedagogica ispirata all’eredità di Don Lorenzo Milani, è un onore essere parte di tale rete. Dopo 13 anni di lavoro con bambini e giovani, essendo l’unica scuola Barbiana in Argentina, siamo emozionati e pieni di aspettative per questo primo incontro con le altre scuole appartenenti a questa rete.
“.. Io sono perché noi siamo…”

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