“A” come attualità e apprendimento
Come cogliere il motivo occasionale

È bastato parlare del tema della Sostenibilità, così come è stato sufficiente accennare al tema facendo Geografia, per richiamare l’attenzione di un allievo sull’azione vandalica di alcuni militanti del movimento ecologista che hanno imbrattato a Roma, lo scorso novembre, l’opera di Von Gogh Il seminatore esposta a Palazzo Bonaparte.
Che cosa mi ha suscitato attenzione e che cosa mi ha interrogato osservando questa mia classe prima, composta in prevalenza da maschi attenti al mondo, in un istante apparentemente effimero?
Su cosa optare tra le smagliature relative alle richieste e alle consegne, alla manutenzione e gestione dei quaderni e l’apertura alle scienze, ai fatti che accadono, ai nessi che operano tra le cose – magari anche tra le difficoltà – dei poveri strumenti linguistici che li supportano?


Alcuni, forse in molti, avevano letto sul quotidiano la Repubblica del fatto ed erano rimasti folgorati poco prima, dall’aver riconosciuto il grande artista impressionista anche perché avevamo appeso in classe il quadro I primi passi di Von Gogh, cui era seguito un dialogo di quasi tre ore, fagocitati così tanto quasi da lasciarli senza respiro.
Così, la notizia del blitz degli ambientalisti apparsa sulla stampa in quei giorni aveva probabilmente inchiodato la loro attenzione e riaggangiato la loro memoria, molto più che se io avessi chiesto esplicitamente  di leggere il giornale e di informarsi per intercettare notizie e riportarle in classe sperando poi nella loro attenzione.
Così, apprendendo per analogia e richiamando l’attenzione di tutti – perché un allievo informato alla fine funge è lui che da regista per tutta la classe – un ragazzo oltre a riaccendere per sé e a far divampare la motivazione, fa venire a galla i bisogni e gli interrogativi profondi per tutti circa il senso di quell’azione e dei comportamento vandalici, come atto di propaganda, come azioni radicali di fanatismo e insensatezza, cercando i nessi fra causa ed effetto.

Sorge qui la riproposizione della transdisciplinarietà. “Io so di non sapere” dichiarava Socrate. Ogni giorno si ricomincia. “L’unica gioia al mondo, è cominciare”, gli fa eco in qualche modo Cesare  Pavese, nel secolo scorso. Partendo però da un tema che i ragazzi hanno messo sul tavolo, perché di loro interesse, e da lì, da quel tema far decollare la lezione passando da una materia all’altra come un buon maestro regista sa fare.

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