“Si tratta di saper accogliere, nel rapporto docente-studente, quelle “domande legittime”, quegli imprevisti del tutto inattesi ma provvidenziali, che non possono derivare né da programmazioni maniacali né da circolari ministeriali, pur necessarie, ma dalla relazione appassionata che chi insegna deve saper creare con chi impara in quella relazione e in quell’esperienza (perché lo studente, dovremmo ricordarlo spesso, non è un contenitore vuoto riempibile con un imbuto!)”.
Paolo Perticari
da: Attesi imprevisti: uno sguardo ritrovato su difficoltà di insegnamento, apprendimento e diversità delle intelligenze a scuola
PAROLE CHIAVE:
INTELLIGENZA – FORZA – IL GGG, film e libro – GENTILEZZA – SOGNO – BISOGNO – DESIDERIO
L’Atteso Imprevisto: Il Bello della Vita Scolastica e non
La vita scolastica è piena di routine e progettazioni, ma ciò che la rende davvero speciale sono gli imprevisti che ci sorprendono e ci insegnano lezioni preziose. Noi docenti dobbiamo essere pronti ad accoglierli con entusiasmo, apertura mentale e senza il timore di perdere tempo. Essi arricchiscono le nostre esperienze e ci insegnano a vedere il mondo con occhi nuovi, valorizzano le diverse intelligenze di alunni e insegnanti, sviluppano un apprendimento olistico e danno voce al dialogo tra docente e alunno e allo stupore che la relazione porta con sé. Come insegnante, incoraggio sempre i miei alunni a essere pronti per l’imprevisto e a vedere ogni sorpresa come un’opportunità di apprendimento e crescita.
DAL MOTIVO OCCASIONALE AL MOTIVO PROFONDO
Una alunna osserva durante l’intermensa due compagni litigare per un pallone, li sente e li vede utilizzare parole e gesti maleducati. In agorà, nel pomeriggio, durante la discussione collettiva con calma e saggezza, interviene dicendo: “Non avete ancora sviluppato l’intelligenza intrapersonale, il controllo delle emozioni e l’intelligenza interpersonale, lo stare bene insieme. Inoltre, dovete usare l’intelligenza linguistica, usare le parole in modo efficace e rispettoso per risolvere i conflitti.
Interviene l’insegnante:
• Vale più la forza dell’intelligenza oppure
• Vale più l’intelligenza della forza
Inizia una lunga discussione filosofica, tanti fogliolini si ammucchiano.
Fogliolini scrigno del pensiero e del processo, strumenti fondamentali e insostituibili per dare l’avvio alla scrittura. Ed ecco l’inizio del testo…
Pensiamo che l’intelligenza sia più importante della forza perché con l’intelligenza si possono risolvere problemi in modo creativo. Ad esempio, se incontriamo un ostacolo, possiamo pensare a come superarlo invece di cercare di abbatterlo con la forza. Inoltre, l’intelligenza ci aiuta a fare scelte migliori e a capire le conseguenze delle nostre azioni, rispettando noi stessi e gli altri.
Atteso imprevisto:
Maestra sto leggendo il libro “Il GGG”, sai che la bimba Sofia utilizzando l’intelligenza sconfigge la forza dei giganti?
Si generano attesi imprevisti a cascata:
❖ Leggiamo il libro durante l’ora di narrativa?
❖ Io ho visto il film, è bellissimo, lo guardiamo?
❖ Propongo di guardare il film, è più veloce che leggere tutto il libro di 216 pagine!
❖ Possiamo leggere il libro e poi guardare il film come abbiamo fatto con “Il piccolo Principe”.
❖ Per me essere intelligenti significa anche essere gentili, il GGG vuol dire grande gigante gentile.
❖ Propongo di fare una votazione: “Film, libro o entrambi?”.
Si vota in modo democratico, la maggioranza sceglie il film.
Maestra: Perché i bambini spesso preferiscono i film ai libri?
Guardare un film richiede meno tempo rispetto a leggere un libro.
I film mostrano direttamente i personaggi e le ambientazioni, ciò può essere d’ aiuto a chi fatica a immaginare tutto leggendo, ci sono gli effetti speciali, le animazioni, la musica che rendono i film particolarmente affascinanti e divertenti. Inoltre, guardare un film è piacevole perché si sta in compagnia di amici o familiari mentre la lettura è quasi sempre un’attività solitaria.
Maestra: Perché è importante leggere il libro?
Leggere un libro aiuta ad immaginare e a migliorare le capacità linguistiche. Quando la maestra legge il libro, noi dobbiamo immaginare i personaggi e le ambientazioni nella nostra mente e ci affezioniamo maggiormente ai personaggi e alla storia. Poi, guardando il film, possiamo vedere come il regista e gli attori hanno interpretato la stessa storia e discutiamo sulle differenze e le somiglianze tra il libro e il film, ricordandoci che prima è nato il libro.
Si inizierà leggendo il libro durante l’ora di narrativa per poi vedere il film e fare attività di cineforum.
Viene poi ripreso l’atteso imprevisto:
❖ Per me essere intelligenti significa anche essere gentili.
Maestra: Cos’è la gentilezza?
Inizia così un percorso immersivo sulla parola GENTILEZZA utilizzando come documenti stimolo di lavoro i testi sulla gentilezza prodotti, in scrittura collettiva, dagli alunni degli anni scorsi.