
Che cos’è la scuola per chi la vive ogni giorno? Non per chi la amministra, la osserva da fuori o la riforma sulla carta, ma per chi ci cresce dentro, tra banchi e corridoi, tra risate e interrogazioni. Questa domanda è il cuore di un laboratorio di scrittura collettiva che ha coinvolto gli alunni della 3B primaria, guidati dalla maestra Elena Bagini. Il risultato è un testo corale che è al tempo stesso manifesto, sogno condiviso e atto d’amore verso l’idea di una scuola diversa.
I bambini hanno immaginato una scuola bella, colorata, piena di luce e di vita. Una scuola che li faccia sentire artisti, protagonisti, scopritori. Ma anche una scuola dove si sta bene: accogliente, pulita, empatica, in cui tutti – dai compagni ai bidelli – si trattano con gentilezza. Le parole ricorrenti sono vive: creatività, collaborazione, rispetto, curiosità. E si affiancano a idee pratiche come aule ampie, spazi verdi, laboratori e tecnologie al servizio della didattica.
Non è solo una visione ingenua: è un ritratto lucido e pieno di senso. Perché i bambini sanno ciò che serve per stare bene e imparare. Lo stesso vale per gli studenti delle scuole superiori, che nelle indagini citate nel documento mettono al centro concetti come benessere psicologico, empatia, praticità, innovazione, orientamento efficace. Vogliono insegnanti preparati ma anche capaci di ascoltare. Vogliono sentirsi visti.
Queste voci, così diverse per età ma così simili nei desideri, ci dicono una cosa semplice e radicale: la scuola ideale non è un’utopia, è una possibilità. Ma bisogna volerla, pensarla e costruirla con chi la abita. E soprattutto: bisogna avere il coraggio di ascoltare i bambini e i ragazzi. Perché loro, molto spesso, sanno già qual è la strada giusta.
Ecco di seguito il testo collettivo elaborato dagli alunni della 3B IC Sorisole-Petosino durante i laboratori in classe.
Il testo si può scaricare in formato Pdf.