“A spasso nel tempo”. Quando la scuola rallenta i ritmi per capire meglio i suoi studenti

Che cos’è il tempo per un bambino? Nel laboratorio “A spasso nel Tempo”, alunne e alunni della scuola primaria hanno cercato di rispondere a questa domanda con curiosità e meraviglia. Partendo da una richiesta in classe – “Possiamo vedere La vita è bella?” – è nato un percorso che ha intrecciato memoria, storia, filosofia, emozioni e creatività.
Attraverso albi illustrati, discussioni, esperienze sensoriali, giochi e scrittura collettiva, i bambini hanno scoperto che il tempo non è solo quello dell’orologio, ma anche quello dell’attesa, della memoria, del sogno. Hanno incontrato Chronos e Aiòn, esplorato il tempo meteorologico e quello musicale, costruito stazioni del tempo, ricreato orologi molli e realizzato il nastro di Möbius.
Il laboratorio, come emerge dal testo descrittivo dell’esperienza, ha restituito al tempo scolastico una nuova qualità: quella della scholé, il tempo lento della riflessione, del pensiero divergente, dell’ascolto. Un’educazione al tempo che è anche educazione al vivere consapevole.

Entando meglio neld ettaglio, nel laboratorio “A spasso nel Tempo”, bambine e bambini della scuola primaria hanno intrapreso un percorso immersivo alla scoperta del concetto di tempo. Hanno quindi letto storie, condiviso ricordi, esplorato la storia, la musica, la grammatica e perfino la meteorologia. Hanno capito che il tempo non è solo l’orologio che scandisce le ore, ma anche memoria, emozione, attesa, desiderio.
Con la scrittura collettiva e il gioco, ogni alunno ha potuto raccontare il proprio tempo: lento, magico, giusto. Un tempo da abitare e non solo da misurare. È stato un viaggio attraverso le stagioni della vita, guidato da parole, immagini, riflessioni e domande. Un laboratorio a misura di infanzia, dove il tempo si è fatto spazio per pensare, sognare e creare.

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