La scuola

“Faccio i conti con i limiti della mia età. E penso a don Milani in un modo diverso”

In questi ultimi anni, nei quali la vecchiaia si presenta sempre più invadente nel porre tanti limiti al mio agire quotidiano, mi accorgo di accostarmi a Lorenzo in un modo diverso. È questo, forse, il motivo per cui ho smesso di parlare solo del Maestro e ho sentito, più che il desiderio, sempre avuto, una […]

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Il silenzio interiore, un valore che genera armonia pura

Ero sulla piazza deserta del paese, con due dei miei cugini, ieri sera.Una di quelle corte notti scure ma piene di stelle, in un remoto angolo di Francia lontano dall’inquinamento luminoso, e noi tre a ripensare alla nostra adolescenza trascorsa proprio su quella piazza del deserto. L’unico rumore di sottofondo era quello dell’acqua che scorre

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Rivendicare principi e valori costituzionali: la via per formare cittadini sovrani

È un privilegio e un onore per me presentare questo libro, che raccoglie l’attività svolta dagli studenti dell’Istituto Lucifero Ciliberto di Crotone con la loro professoressa Rossella Frandina, che hanno scelto di seguire con spirito di infedeltà la via tracciata da don Lorenzo Milani e dai suoi allievi con l’opera Lettera a una professoressa. È

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Dal prossimo anno divieto assoluto di portare i telefonini in classe. Ma ciò che preoccupa è il “non detto”

Un chiarimento prima di passare all’intervento: il divieto dell’utilizzo del cellulare a scuola, in realtà, in Italia risale al marzo 2007, quando l’allora ministro Giuseppe Fioroni presentò le “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza

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Crotone, un sito di (dis)interesse nazionale – Un’esperienza partecipata di scrittura collettiva

PREMESSA Crotone 1993. Il fuoco divampa e il fumo, partito da una periferia estrema del Paese, avvolge tutta la Penisola. Quelle fiamme sono l’ultima scia di un’estate di furore incendiario e diritti rivendicati. I polmoni degli operai non si empiono più di aria di mare in mezzo ai rottami di Enichem. Bruciano i fusti di

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Dal modello di Scuola di Barbiana alla Scuola 4.0: un’evoluzione naturale

Giugno ’24. Vengo contattata dal DS, Renato Cazzaniga, dirigente scolastico del CPIA, il Centro provinciale per l’Istruzione degli Adulti “Fabrizio De André” di Lecco, snodo formativo Pnsd e scuola capofila della Rete di scopo Ict Lecco, per illustrare il progetto “Barbiana 2040” durante la Summer School “Immergiamoci nella didattica laboratoriale con l’utilizzo delle nuove tecnologie”,

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Scrittura collettiva: per ogni fine, c’è sempre un nuovo inizio

“Maestra, è stato molto bello, ho imparato tante cose in maniera divertente e non come facciamo di solito”.Ci piace iniziare con le parole di Francesco e di tanti altri bambini della scuola primaria Falcone dell’Istituto Comprensivo Gullo di Cosenza, dove nel mese di giugno, abbiamo realizzato un laboratorio di  scrittura collettiva. Ma partiamo dall’inizio di

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Missione Molla: motivazione, dubbio, equilibrio e speranza

“Eccolo, arriva, tutte pronte!Dai, anche là in fondo, tenetevi strette strette.” avverte Rossa.Spatapam, crock, biluuuuum. No, non è un ciclone, né un temporale o un terremoto e nemmeno un maremoto. O almeno… non proprio. È solamente Michele, che con un tuffo carpiato si fionda sul letto.Ha un’espressione ringhiosa, come il pastore tedesco dei vicini quando

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“Quasi tutti”, un esempio di scrittura collettiva nella scuola primaria

Quest’anno, dopo un corso sulla scrittura collettiva, ho deciso di creare una storia con i miei bambini di prima usando questa tecnica.Essendo un’insegnante di matematica sono partita presentando ai bambini il gioco del TANGRAM, i bambini prima hanno giocato liberamente e poi hanno creato individualmente un’immagine, le immagini sono poi servite per creare la storia.Ogni

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Il preferito: ascoltando Edoardo Martinelli. Fare dello svantaggio il senso di agire del gruppo

“Però chi era senza basi, lento o svogliato si sentiva il preferito. Veniva accolto come voi accogliete il primo della classe. Sembrava che la scuola fosse tutta solo per lui. Finché non aveva capito, gli altri non andavano avanti” **.Accogliere il bisogno, che non è speciale perché ciascuno ha il suo, e renderlo invece speciale

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