Costruire la pace vuol dire rispettare noi stessi e chiunque ci sta vicino

Erano carichi, i nostri giovani esordienti di inizio prima media. Nella loro pentola bolliva il desiderio schietto e ingenuo di contribuire alla costruzione della pace nel mondo. Questo è stato il più gettonato motivo occasionale per cominciare dal vuoto iniziale, per gli studenti di prima media, il laboratorio di scrittura collettiva che ci condurrà anche quest’anno a scrivere un libro che racconti proprio dal basso, dalla mente e dal cuore dei protagonisti, ciò che pulsa in essi, come desiderio essenziale.
La prima condizione per creare la pace, secondo i ragazzi, è la realtà con noi stessi e con chi abbiamo vicino. Occorre essere autentici, come mostra bene la storia emblematica di “Il re è nudo” rivisitata con la nuova denominazione de “I vestiti nuovi dell’imperatore”. Insieme alla pace occorre il coraggio, la verità, ma anche la gentilezza, il rispetto, la comprensione e la solidarietà, aggiungono. Ma dove è localizzata la guerra? Quante guerre, una “guerra mondiale a pezzi”, come la definisce Papa Francesco. Su questo i ragazzi mi stupiscono e sorprendono grandemente: parlano di guerra tra Ucraina-Russia, Israele -Palestina, ma anche del nuovo ingresso dell’Iran nello scenario mondiale e delle nuove carneficine in Libano.


Sanno esattamente dove i conflitti si svolgono, individuano autonomamente sulla cartina le località suddette. Ma non basta: desiderano disegnarle, vogliono personalmente localizzare su un foglio intero le guerre. E lo fanno con grande disinvoltura e con un entusiasmo, che riesce ad inchiodarmi. Conoscono anche il significato e il valore aggiunto dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Spiegano cosa significhi ripudiare qualcosa, allontanarlo, detestarlo, contrastarlo. Cade a fagiolo la recentissima pubblicazione su Rai Play de “La favolosa storia di Barbiana”.
Il nesso con la pace è per loro, immediato: anche don Milani ha saputo costruire la pace in un punto microscopico, periferico, creando una scuola, lottando con tutta la sua esistenza per accompagnarci a conoscere e utilizzare la parola, a garantire quei diritti per cui è stato anche costruito un ponte per l’ultimo dei ragazzi, Luciano, in grande difficoltà per raggiungere la scuola, tutti i giorni. Inoltre, quei primi ragazzi di Barbiana sono stati capaci di manifestare insieme, di fronte al sindaco con le loro proposte, proprio come dovremmo fare noi che ci accingiamo a partecipare alle elezioni del Consiglio scolastico dei ragazzi nel nostro Istituto. La pace, quindi, va costruita contro ogni mancanza di rispetto, contro chi si approfitta e sfrutta, senza dare la possibilità ai più piccoli di esprimersi. Il nostro discorso è continuato poi alla ricerca della salvaguardia della pace nel nostro pianeta. Per capire meglio come prenderci cura della terra, abbiamo dialogato su alcune parti del libro di Gabriele Clima “I guerrieri dell’arcobaleno”.


Attendiamo lunedì prossimo, la narratrice Elena Lozza Comana promotrice di libri e di lettura e coordinatrice del progetto “Il Circolo dei narratori”, che verrà proprio nella nostra classe per accompagnarci a compiere un’esperienza vivente in cui i libri siano un posto dove si cammina dentro. Così incontreremo attraverso gli stessi libri, le storie, i modi, e le forme che rendono possibile la passione per la lettura. Sappiamo già che saliremo sulla Phyllis, la prima imbarcazione utilizzata dagli attivisti di Greenpeace. Siamo quindi pronti a salire a bordo con i dodici visionari che immaginarono come proteggere la natura dalla violenza dell’uomo.

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