Costruire l’educazione alla pace nella scuola attraverso il dialogo

Il suggestivo scenario dell’Istituto Nautico “San Giorgio” di Genova, con le sue aule affacciate sul mare, è stato per tre giorni lo sfondo del seminario residenziale “Si può fare”, pensato e organizzato come momento di confronto tra Reti di scopo che, con metodi e approcci differenti ma complementari tra loro, offrono, nella scuola e non solo, occasioni di dialogo. Le tre Reti coinvolte sono state MNR (Metodologia della Narrazione e della Riflessione), la Rete delle scuole dialogiche e la Rete Barbiana 2040.

Il seminario è iniziati venerdì 6 settembre con l’intervento dal titolo “Il valore aggiunto dalla facilitazione in classe” del prof. Claudio Baraldi del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’ Università di Modena e Reggio Emilia.
Come Rete Barbiana 2040 siamo stati presenti solo a partire dalla seconda giornata, durante la quale i partecipanti, persone con ruoli diversi dentro il mondo della scuola, hanno preso parte a tre laboratori. Di volta in volta, in gruppi paralleli, i formatori delle tre Reti hanno spiegato e fatto sperimentare le tecniche di dialogo che le contraddistinguono e, per quanto riguarda la Rete Barbiana 2040, anche il metodo della scrittura collettiva, valore aggiunto, che genera testi fissando i contenuti del dialogo attraverso il dialogo stesso.
I momenti in piccoli gruppi si sono alternati a quelli in plenaria per tutta la durata del seminario, in un continuo e armonico confronto intervallato da sottofondi musicali a tema, letture di poesie e proiezione in itinere di video sulle tre giornate.


Tema di fondo è stato “la pace”, argomento esplicitato nella terza giornata dall’intervento di Claudio Dondi dell’International Institute of Humanitarian Law di Sanremo: “La pace comincia da te…“, ispirato al documento Unesco per la promozione della cultura della pace. Lo stesso tema è, però, rimasto costantemente implicito nella sperimentazione delle tecniche di tutte e tre le Reti. La pace, infatti, si può considerare il comune denominatore di tutte  le metodologie didattiche che mettono al centro l’ascolto, e quindi la persona.

Dove c’è ascolto, infatti, si crea il terreno propizio a un pensiero di pace.
Il seminario è stato molto arricchente e stimolante ed ha alimentato nei partecipanti la  speranza di realizzare cambiamenti positivi in un contesto critico e conflittuale come quello della scuola attuale. Attraverso il dialogo i partecipanti hanno condiviso amarezze e delusioni riferite al vissuto scolastico, ma questi momenti di sfogo sono sempre stati accompagnati e seguiti da altri molto propositivi, fino al termine delle tre giornate. Il seminario, infatti, si è concluso con l’auspicio e la pianificazione di nuovi incontri in vista della rimozione dei tanti orpelli che impediscono alla scuola il raggiungimento dei suoi obiettivi primari. Si può fare… con la forza e l’energia che vengono dalla consapevolezza di non essere soli e dalla convinzione che ciascuno potrà agire come ambasciatore pedagogico nel quotidiano del nuovo anno scolastico.
In quello scenario suggestivo è stato naturale immaginare nuovi viaggi, in una prospettiva più vasta rispetto al perimetro delle nostre classi e delle nostre scuole, ad un livello più alto di progettazione e di più ampio respiro. Riusciremo a mantenere la rotta? Sì, si può fare!

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