Venerdì scorso ho avuto il privilegio di visitare la scuola Secondaria di Primo Grado di Sorisole e di assistere a una lezione che ha messo in pratica il metodo di don Milani della scrittura collettiva. Entrare nell’aula è stato come varcare la soglia di un laboratorio di idee; un’atmosfera di condivisione e curiosità avvolgeva l’ambiente. Lo sguardo appassionato della professoressa Rosaria Di Gaetano mi ha subito conquistata, trasmettendomi una passione autentica per l’apprendimento. L’attività si è svolta intorno a un grande tavolo, ottenuto unendo i banchi singoli: in quel contesto, non si trattava solo di un arredo, ma di un vero e proprio simbolo, il luogo dove gli studenti diventano protagonisti attivi del loro percorso formativo.
Lontano dai tradizionali banchi di scuola, il tavolo rappresentava il simbolo dell’uguaglianza, un elemento che favorisce l’incontro, la collaborazione e la riflessione. La lezione sul funzionamento del cervello è stata un’esperienza emozionante: ho osservato i ragazzi interagire, condividere riflessioni e punti di vista, dimostrando una vivacità e una curiosità contagiose, ma anche come annotavano in modo spontaneo le loro riflessioni sui fogliolini.
Sono rimasta particolarmente colpita dal modo in cui l’insegnante ha saputo lasciarsi guidare dagli studenti, trasformando la classe in un vero e proprio laboratorio di idee. Un momento indimenticabile è stato quando, di fronte ai primi segni di stanchezza, la professoressa è riuscita a riaccendere la scintilla della curiosità, guidando gli alunni in una riflessione sulla parola “distrazione”.
Questa visita alla scuola di Sorisole è stata per me un’esperienza illuminante: vedere gli studenti lavorare insieme, condividere idee e costruire conoscenza mi ha fatto capire che, nel processo di apprendimento, la collaborazione e il confronto tra pari sono fondamentali, e che il ruolo dell’insegnante è quello di guida e supporto. Inoltre, assistere a una lezione così dinamica e coinvolgente mi ha mostrato chiaramente l’immenso potenziale della scrittura collettiva come strumento per stimolare la creatività, la collaborazione e il pensiero critico negli studenti. Ho potuto toccare con mano come questo metodo possa trasformare l’aula in un luogo di scambio e crescita, dove ogni studente ha la possibilità di esprimere le proprie idee e di imparare dagli altri.
Sicuramente, questa esperienza mi ha motivata ancora di più ad approfondire lo studio di questa metodologia e a sperimentarla nelle mie classi, per rendere l’apprendimento accessibile a tutti e, quindi, più significativo. Ringrazio la professoressa Romina Lecchi per avermi introdotta in questo ambiente costruttore di sapere e la professoressa Rosaria Di Gaetano per avermi spalancato, insieme ai suoi alunni, la porta della sua aula.