I dubbi e i valori di ex allievi in un viaggio fra studio, futuro e scelte di vita

A conclusione del tempo dedicato all’orientamento della scuola superiore, sono stati ospitati in classe alcuni ex alunni della nostra scuola: Viola Mafessoni, laureanda a breve in Psicologia all’Università di Milano-Bicocca, Mattia Ravasio, studente universitario al primo anno di Geologia e Carolina Olivari, in collegamento online da Roma dove frequenta il primo anno di Archeologia e Arte antica.

È stato un incontro di due ore. Ma ha rappresentato una forte sferzata di aria fresca nell’assistere a preadolescenti e giovani parlare e confrontarsi sul presente, sul valore dello studio della scuola come percorsi verso sbocchi formativi sicuri per la scelta dell’università e addirittura del lavoro nella società di cui facciamo parte.
Il tema centrale attorno al quale si è sviluppato lo scambio di riflessioni ha riguardato il timore di essere snaturati nei valori e nella purezza personale andando a frequentare la scuola superiore nella ricerca del valore di un imprevisto lungo il proprio cammino, nel dubbio circa il fatto che è possibile ottenere esiti importanti anche senza studiare.
Per Viola è stato molto bello tornare a scuola e interagire con i ragazzi anche per gli spazi di apertura che lasciavano. Secondo lei il punto fondamentale è porsi tante domande prima di ottenere risposte, poiché non porsi domande su chi si è, su come ci vediamo, su quello che sentiamo, impedisce di costruire ipotesi nel presente da mettere in discussione a posteriori.


Descriveva come alla scuola media sia importante aprire l’intelligenza emotiva rimanere aperti e interagire con la realtà che ci circonda, con il contesto in cui si è inseriti, insisteva anche sul fatto che studiare rappresenti un enorme privilegio e che quelle due ore così impregnate di impegno nel dialogo su scelte, e sul futuro sia una fortuna, riservata veramente a pochi. Aggiungeva con forza che studiare rende davvero liberi, perché aiuta a forgiare un pensiero critico per non essere in balia degli eventi per non dare come assodato ciò che dicono gli altri vicini o lontani. A questo proposito, normalizzerebbe anche la scelta superiore come traguardo importante a livello formativo e personale, liberandola della categoria di definitività, per alleggerirla con la possibilità di ridisegnare eventualmente il proprio percorso. Si è parlato anche tanto di scrittura e gli studenti grandi che hanno costruito un paio di laboratori di scrittura collettiva hanno ribadito con forza che lo studio e la scuola sono fondamentali, anche ai nostri giorni.


Per Carolina il tempo libero come per i greci non può che essere sckolè, tempo disteso, in una società in cui è sempre richiesto il massimo livello di prestazione accompagnata dall’apparenza, dalla frenesia, e dal guadagno, lo studio ci permette di occupare lo spazio della nostra vera essenza di esseri umani, concedendoci di sviluppare un pensiero critico che è palestra stessa per costruire sentimenti e pensieri all’ interno di uno spazio protetto, in cui ci è concesso di sperimentare anche gli errori come su una tela grezza e in cui anche gli sbagli non pesano, come nel resto della vita adulta.
Al termine di importanti considerazioni che come meteore hanno attraversato il tempo e lo spazio delle pareti della nostra aula gremita, Mattia dopo aver illustrato la sua sfera di interessi alla scuola superiore, sfrontata la timidezza abissale che lo caratterizzava alla scuola media, ha raccontato con sorpresa come negli ultimi anni, gli siano diventate care le discipline che riteneva meno digeribili e più ostiche, come l’italiano, la letteratura e la poesia. Colpiva la sua persuasione e soddisfazione culminanti nell’alchimia che ha incantato giovani e adulti per l’abilità delle sue mani, nella magia e nei giochi di prestigio, con cui ha imparato nell’oggi ad allietare, anche diversi contesti di solitudine e bisogno.

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