Il miracolo delle parole: quando sono gentili possono cambiare il mondo

In un freddo pomeriggio, la signorina Lucia, soprannominata Maiunsorriso, entra in cartoleria cercando una penna rigorosamente nera. Ne prova ben dieci, ma una è troppo grossa, l’altra troppo fine, una troppo lunga, una piccolina e perfino una troppo nera.
Lucia, saluta la commessa e se ne va, a mani vuote, non prima di aver preso con sé una penna  blu di cortesia.
A passo lesto, avvolta in un cappotto scuro, rientra verso casa.
Nell’ androne del condominio osserva, disgustata, delle piccole piante succulente che stanno “invadendo” una piccolissima porzione di pavimento. Prende un foglio dal suo taccuino, scrive ,in bella grafia,“Sistemami” e lo appiccica al vaso.


Poco più avanti, quasi inciampa in una bicicletta mal ridotta appoggiata alla ringhiera delle scale. Riprende il taccuino e annota a lettere grandi: “Spostarmi”.
Nel pianerottolo nota un pallone e dei guantoni abbandonati. Afferra penna e taccuino e scrive “Non si gioca per le scale”.

Verso sera il telefono non smette di squillare.
“Buona sera, sono Mattia, sono andato dal signor Giovanni, come lei mi aveva scritto nel biglietto. La ringrazio proprio tanto. Giovanni mi ha regalato la bicicletta che non usava più…
Signorina Lucia, se ha bisogno per andare a fare la spesa mi chiami…”. La signorina Lucia rimane basita e senza pronunciare parola riattacca il ricevitore.
Dopo poco un’altro squillo. “Buona sera sono la signora Giovanna del terzo piano. La ringrazio tantissimo di aver suggerito al portiere di portarmi le piantine grasse che erano davanti al portone. Io da tempo sono ferma in casa e le piante mi fanno allegria. Grazie mille. Quando ha tempo venga a prendere un caffè nel mio piccolo angolo di giardino verticale. L’aspetto”.


La signorina Lucia rimane sbalordita e senza pronunciare parola riattacca, anche questa volta, il ricevitore.
Un’ altro squillo. Lucia prende il telefono ed è accolta da una canzoncina vivace cantata dai bambini del sesto piano. Lucia ascolta. Sente i bambini dire: “A domani, ci vediamo in cortile per giocare, vengono anche la signora Maria e nonno Lorenzo. Non vediamo l’ora di provare nuovi giochi”. Chiude  stupefattala telefonata.
Presa tra lo spavento, lo stupore e il nervosismo, la signorina “Maiunsorriso” inizia a frugare nella sua borsetta. Trova il taccuino. Lo esamina da cima a fondo, lo guarda perfino in trasparenza avvicinando le pagine alla lampada comodino. Niente di strano. Tutto normale. Eppure lei è più che sicura di quello che aveva scritto nei biglietti.
Prende la sua borsetta e la rovescia sul tavolo della cucina.


Un pacchetto di fazzoletti e le chiavi di casa rimbalzano fino a terra, mentre una penna rotola per tutto il tavolo.
Lucia prende in mano la penna. Una sensazione di calore, di calma serena s’irradia dalla mano a tutto il corpo…
Lucia guarda la scritta impressa a lettere dorate. “Cartoleria Gentile: solo parole cortesi”. Le labbra leggermente si inarcano ed ecco uscire un magnifico sorriso.

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