Riparte l’anno, da dove riprendo? Riparto sempre dai bisogni dei miei alunni

Nell’anno del centenario di Danilo Dolci, sociologo, educatore, poeta, attivista della non violenza, ho scelto una sua poesia, la più conosciuta, per dare l’avvio al laboratorio in classe 4^. Un progetto ha la forza di essere realizzato solo se viene prima potentemente sognato dagli insegnanti e condiviso con gli alunni.

Come ogni anno mi ritaglio del tempo estivo per riprendere il filo del laboratorio vissuto negli anni trascorsi e per gettare il filo verso il futuro chiedendomi : “Da dove partire?”.
Sicuramente dai bisogni delle alunne e degli alunni che altro non sono che i miei e nostri valori; sempre pronta ad accogliere l’imprevisto, il non detto, a non dare nulla per scontato e a cambiare ancora ogni volta che serve!

Il laboratorio nasce e cresce solo se sognato!
Il nostro laboratorio, nato nella prima classe della scuola primaria, passo dopo passo è divenuto qualcosa di meravigliosamente bello, unico, speciale ed inaspettato, mutevole, multiforme, variegato ed ha contaminato positivamente docenti ed osservatori, pronti a riproporlo nelle loro classi.
In questo nuovo anno scolastico continuerò il laboratorio: “La parola al centro”, dentro il mondo delle parole: un’esperienza immersiva didatticamente significativa di contaminazione tra cartaceo e digitale con l’uso del web e dell’AI generativa come “ambiente” di apprendimento.
È importante continuare a giocare con le parole, affinché riacquistino il loro colore, il loro sapore, il loro suono, il loro rumore, il loro modo di muoversi, la loro capacità di sorprenderci e di meravigliarci, di raccontarci storie, di ballare sulla linea del tempo e il loro potere di evocare immagini, emozioni e pensieri.


Oltre al laboratorio “La parola al centro”, continuerò ad intercettare le correnti sotterranee che si muovono nel sottobosco della classe, ossia i bisogni profondi attraverso i motivi occasionali anche banali; individuando così un possibile filo rosso da lanciare all’inizio del percorso, per poi lasciarmi guidare e navigare in mare aperto insieme agli alunni attraverso i dialoghi e i momenti di scrittura, ciò mi permette di individuare temi importanti e di stabilire un legame autentico con gli alunni.


Continuerò a lavorare dando spazio alla digressione, esercizio di alta democrazia, che comporta un ribaltamento dei tradizionali ruoli dell’insegnante e dell’alunno, garantisce equità e inclusione e permette a tutti di esporre e di esporsi con consapevolezza, sviluppando il pensiero critico e continuerò a dare spazio alla distrazione che conduce l’allievo dal “motivo occasionale- atteso imprevisto” al “motivo profondo” che, lasciando una traccia, favorisce l’apertura dei cassetti della memoria di ogni alunno e la costruzione di mappe logiche attraversando trasversalmente le discipline, motivo profondo di crescita e di apprendimento per tutti, insegnanti compresi.

Qui si può scaricare il documento di questo intervento in formato Pdf.

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