
All’inizio di questo anno scolastico, noi insegnanti avevamo necessità di creare un clima rilassato e sereno per la classe, che nel precedente anno aveva attraversato delle esperienze scolastiche abbastanza segnanti. Così, per coinvolgere emotivamente i bambini e farli stare maggior tempo insieme, abbiamo da subito pensato di attivare dei laboratori. L’idea per Il primo laboratorio, è scaturita da un motivo occasionale che si è presentato una mattina di settembre: alcune pigne e rami con foglie, che un bambino aveva raccolto la domenica e che il lunedì ha portato in classe spiegando le caratteristiche e alcune curiosità. Da lì è cominciato un “andar a cercar per i boschi”: nel fine settimana successivo, infatti, i bambini hanno fatto a gara per portare l’autunno in classe!
Frutti autunnali, bacche, foglie dai colori sfumati e prodotti del bosco raccolti nel tempo libero ci hanno permesso di osservare da vicino la bellezza e varietà della natura nelle sue molteplici forme. Noi insegnanti non potevamo certo non approfittare di questi entusiasmi per far approfondire la stagione autunnale sotto tanti aspetti: naturale, artistico, creativo, musicale, scientifico e letterario. Dopo essersi avventurati in momenti pratici, creativi e conoscitivi e dopo aver scoperto luoghi vicini da cui provenivano tante specie di piante e alberi, i bambini hanno fatto esperienza diretta della classificazione degli elementi della natura, cercando, come piccoli scienziati, di catalogare e mettere in relazione elementi.


Come piccoli scienziati: la classificazione
I bambini si sono soffermati ad osservare la natura raccolta e a porsi domande. Divisi in gruppi hanno cercato risposte, hanno formulato altre domande e hanno scoperto relazioni tra elementi. Come piccoli scienziati hanno catalogato e classificato: per tipologia, per colore, per forma, per caratteristiche delle foglie e dei frutti. Dopo aver rappresentato in dei cartelloni gli elementi scelti per la classificazione, ogni gruppo ha spiegato e motivato alla classe il proprio modo di procedere. Attraverso gli appunti presi durante queste restituzioni orali, gli alunni sono passati allo step successivo: il testo collettivo.
La scrittura collettiva
L’attività di scrittura collettiva, ovviamente, ha impegnato tutto il gruppo classe. Prima, attraverso i fogliolini, ognuno ha potuto esprimere i propri pensieri e riflessioni. Poi, attraverso la lettura degli stessi, è avvenuta la condivisione alla classe e il momento della raccolta delle idee: i fogliolini in base al loro contenuto sono stati suddivisi e raggruppati. Ciò ha permesso, poi, di passare alla stesura del testo collettivo: i bambini si sono attivati per cercare di dare coerenza e ordine logico all’argomento e per inserire elementi linguistici corretti per conferire coesione e organicità all’elaborato.


Scholè: il tempo lento delle occupazioni piacevoli e della conoscenza
Quest’esperienza, dall’alto valore pedagogico e relazionale, oltre che favorire processi di apprendimento, ha confermato che collettivamente è possibile costruire un sapere più critico, più profondo e più ricco. Il tempo dedicato al confronto, alla relazione, e allo scambio di idee, permette al tempo scuola di vivere un tempo lento, scholè, che diventa il tempo dell’indugio, dove i saperi si intrecciano, le conoscenze si amplificano e gli sguardi si aprono. Attraverso il dialogo, l’ascolto e il rispetto, ogni bambino acquisisce consapevolezza di sé e si mette al servizio del gruppo scoprendo il valore della democrazia.