Una domanda agli studenti delle scuole medie dell’IC di Sorisole, al termine della rappresentazione teatrale su don Milani. E, di seguito, la risposta di Farouk Kerkour, studente della classe 2A della scuola media di Sorisole. Ecco la domanda a cui Farouk ha risposto.
Hai assistito allo spettacolo teatrale “ La parola fa eguali” nel centenario della nascita di don Milani : quale ritratto di maestro e di educatore è emerso a tuo parere?
Dallo spettacolo ho imparato il senso della scuola.
Appena sono entrato ho visto moltissime persone pronte a fare la scrittura collettiva e mi sono chiesto “ come saremmo messi, senza metodo”.
Lì ho trovato la risposta.
La risposta era la conoscenza, perché senza questa parola a scuola, non sapremmo i vantaggi dei compagni e si creerebbero dei gruppetti. Essendo anche la scuola aprifila, dobbiamo essere anche più competitivi a dire la parola e dovremmo pensare di fare il record del mondo a scrivere sui fogliolini con i compagni.
Sull’allestimento, ho subito pensato a una scuola del 1923.
Sentendo la voce di un’insegnante, mi sono messo dentro i suoi panni, pensando a don Milani.
La prima volta che ho provato il metodo, eravamo partiti da un libro “Come soffitto il cielo” e ho pensato che sarebbe stato un metodo senza senso, ma mi sbagliavo.
Invece, questo metodo di sensi ne aveva moltissimi, come la storia dell’origine dei fogliolini.
Spero che questo metodo si diffonda in tutta Europa.
Subito ho lodato Don Milani che accoglieva i disabili, mentre l’Italia li cacciava via. Nella scuola c’erano molti analfabeti che riuscivano a superarla.
Grazie a Don Milani, siamo riusciti a dare un senso alle scuola di tutta Italia.
In molti il senso non l’hanno ancora capito, spero che capiscano.
Ancora oggi stiamo facendo di tutto per portare il metodo, con Barbiana 2040.